The Zen Circus: una grande band, oltre ad essere dei cari amici, The Zen Circus in tour per presentare il loro nuovo lavoro “Il Fuoco in una Stanza”. Dal bakstage della Feltrinelli di Bari a Music Room su PopTv! http://www.poptelevision.it

Continuano le presentazioni instore dei The Zen Circus per la presentazione di “Il fuoco in una stanza”, il nuovo disco di inediti uscito il 2 marzo per Woodworm Label e La Tempesta. Il disco, la cui lavorazione ha visto la band impegnata per oltre un anno, arriva dopo il successo dell’ultimo album, “La Terza Guerra Mondiale” (2016), e 66 date in tutta Italia in 10 mesi, per oltre 98.000 presenze.

L’album “Il fuoco in una stanza” affronta e sviscera i rapporti affettivi che segnano la nostra esistenza e determinano la nostra identità. Si tratta di un disco musicalmente e narrativamente eterogeneo, dedicato alla ricerca di un senso molto più profondo dell’esistenza dove il sentimento di una madre, di un padre, un figlio o un amante sono, alla fine, espressioni della stessa verità.

 

Gli Zen Circus sono un punto di riferimento della scena indipendente italiana: in 18 anni si sono costruiti una credibilità condivisibile da pochissimi altri artisti nostrani, grazie all’attività live più urgente e di qualità che si possa immaginare (oltre 1.000 concerti) e al successo di tutti i dischi pubblicati (9 album e un ep).  Il loro talento è stato riconosciuto anche da importanti artisti internazionali, che hanno scelto di collaborare con loro, come i Violent Femmes, i Pixies e i Talking Heads.

 

Con l’ultimo album, “La Terza Guerra Mondiale”, hanno superato tutti i loro record, entrando direttamente al 6°posto della Classifica FIMI/Gfk dei dischi più venduti in Italia, aumentando la loro già ampissima fanbase e incantando la critica, che li aveva sempre premiati.

 

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LA BAND PARLA DEL DISCO

Parlare degli altri parlando di se stessi. E viceversa.

Una volta abbiamo cantato che “gli altri siamo noi, gli altri siamo tutti” e con questo album abbiamo voluto approfondire entrando direttamente nelle stanze dei nostri personaggi, ovvero noi stessi e le persone alle quali siamo indissolubilmente legati da catene più o meno invisibili. Narrare senza fronzoli o eccessivo romanticismo (ma nemmeno troppo bieco e posato cinismo) di tutti quei rapporti umani che ci definiscono e ci rendono quello che siamo; il paradosso dell’individualità che esiste davvero solo quando può essere testimoniata da altre anime simili, gli altri appunto.

Se nella celebre stanza di Gino Paoli si intravedeva il cielo, nelle stanze di questo disco si vedono fuochi più o meno benevoli, fiamme o veri e propri incendi di vita.

Un album di cui andiamo molto fieri, lavorato costantemente fin dal Maggio 2016, ovvero quattro mesi prima che uscisse “La terza guerra mondiale”.

È il disco su cui abbiamo lavorato di più in studio nella nostra carriera; musicalmente eterogeneo e poliglotta nella narrazione per lo scopo di avvicinarsi a noi, tutti diversi ma tutti uguali: figli, madri, padri o amanti.

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The Zen Circus:

Appino – voce, chitarre.

Ufo – basso, voce.

Karim Qqru – batteria, voce.

Maestro Pellegrini – chitarre, voce.

 

Tommaso Novi: Pianoforte in “Caro Luca”, “Il fuoco in una stanza” e “Il mondo come lo vorrei”. Giorgia D’Eraclea: cori in “Il mondo come lo vorrei”, “Sono Umano” e “Questa non è una canzone”. Andrea Pachetti: cori in “Il mondo come lo vorrei”, “Quello che funziona”, “Panico”, “Questa non è una canzone”, “Low Cost”, “Catene”, “La Teoria delle stringhe”. Orchestra in “Il fuoco in una stanza”, “La stagione”, “Il mondo come lo vorrei” e “Caro Luca” arrangiata e diretta da Carlo Carcano. Si ringraziano i ragazzi e le ragazze del Nuovo Teatro delle Commedie di Livorno per “Sono Umano”.

 

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THE ZEN CIRCUS BIOGRAFIA

Il Circo Zen, da Pisa. Nove album ed un Ep all’attivo, diciotto anni di onorata carriera ed oltre mille concerti. Ha riportato lo spirito padre del folk e del punk al moderno cantautorato con Andate Tutti Affanculo (2009), un album che l’ha consacrato dopo anni di duro lavoro. Il disco – per Rolling Stone fra i migliori 100 album Italiani di tutti i tempi – ha contribuito a definire la nuova generazione della musica italiana degli anni zero. Precedentemente la band ha collaborato con tre mostri sacri dell’alternative americano, come Violent Femmes, Pixies e Talking Heads in Villa Inferno (2008).

The Zen Circus si è costruito una credibilità condivisibile da pochissimi altri artisti nostrani grazie all’attività live più incessante, urgente e di qualità che si possa immaginare. Ha confermato e moltiplicato il proprio pubblico con Nati Per Subire (2011) fino a raggiungere la top ten della classifica Fimi/Gfk ed il primo posto di quella generale di iTunes con Canzoni Contro La Natura (2014). Oggi più che mai il gruppo si conferma come una certezza del rock indipendente Italiano, portabandiera indiscutibile della musica libera da vincoli: zero pose, zero hype, ma solo tanto, tanto sudore. Questa attitudine è stata premiata nel tempo da un pubblico affezionato e sempre più trans generazionale, che riempie ormai da anni i migliori club e i migliori festival del paese.